7 c - L'input del docente
Il docente deve sempre preoccuparsi di monitorare attentamente e continuamente le proprie verbalizzazioni. Si ipotizza infatti che, per quanto concerne l'apprendimento linguistico, non solo la quantità, ma anche la qualità dell'input influisca sul grado di competenza e sulla velocità di acquisizione degli studenti.
Il docente dovrebbe quindi mettere in atto delle strategie verbali e non verbali che facilitino il compito di comprensione dello studente. Tali strategie si possono puntualizzare come segue:
• esporre in modo chiaro, articolando bene le parole, rallentando il ritmo dell'elocuzione senza arrivare comunque ad una produzione artificiale;
• porre l'enfasi con l'intonazione su alcuni punti, parole o espressioni salienti del discorso;
• controllare continuamente la comprensione degli studenti con domande mirate al suo accertamento
• ripetere i concetti più significativi o riformularli sia a livello sintattico che lessicale, parafrasare (la ripetizione e la ridondanza sembrano essere la variabile che più aiuta gli studenti nella comprensione).
• utilizzare gesti, mimica, supporti visivi o grafici;
• usare frequentemente la lavagna per annotazioni, schemi, parole chiave per evidenziare le idee fondamentali;
• fornire note scritte per accompagnare quasi in parallelo l'esposizione verbale;
• portare esempi concreti;
• ripetere per punti quanto già espresso ed annunciare quanto sarà trattato successivamente;
• riassumere
• interagire con gli studenti per costruire con loro il significato, modificando anche le proprie verbalizzazioni per sintonizzarsi sulla loro capacità linguistica. Nelle classi CLIL, l'interazione è un momento particolarmente importante;
All'insegnante spetta dunque la responsabilità di trovare il giusto equilibrio di difficoltà tra lingua e contenuto affinchè lo studente possa acquisire correttamente i contenuti disciplinari e nello stesso tempo controllare la sua produzione linguistica, mirando alla sua scorrevolezza (fluency), ma anche alla sua complessità e correttezza formale.
8 - Caratteristiche di qualità di un sito web
La visita ad un sito web può essere un'esperienza molto fruttuosa, o al contrario frustrante e da dimenticare, a seconda di come è organizzato il sito stesso e dalla velocità con cui è possibile reperire quello che si cerca. Alcuni siti sono davvero user-friendly, facili da esplorare, altri sono dei grossi punti interrogativi dal punto di vista della logica sottesa alla loro costruzione; alcuni sono interattivi e ricchi di materiale da scaricare, altri al polo opposto non mostrano nemmeno le copertine dei libri (nel caso di siti di case editrici) o di altri materiali offerti. Le ricerche solitamente portano a scoperte interessanti - siti che sono miniere di informazioni e di opportunità - e a qualche frustrazione.
La seguente checklist mostra di quello che è utile/inutile trovare navigando in un sito:
1. per prima cosa, il sito web non deve essere un buco nero, cioè un sito dove si può entrare ma dal quale non si riesce più ad uscire: l'esperienza è frustrante e irritante e alla fine non si hanno alternative se non chiudere il browser, e si perde tutta la sequenza dei siti e delle pagine web visitati in precedenza (a meno di non averli salvati tutti nei Preferiti, operazione che non sempre ha senso effettuare). Così, se si era arrivati per vie non lineari (situazione tipica dell'ambiente internet) ad una pagina interessante non salvata a cui si vorrebbe tornare, bisogna ricominciare tutto daccapo e cercare di ricordare attraverso quali links di esplorazione ci si era arrivati durante il percorso (non sempre la “cronologia” si rivela utile);
2. le pagine dovrebbero aprirsi velocemente;
3. le pagine dovrebbero contenere soltanto informazioni utili. Ci sono pagine piene di testo di una certa lunghezza, la cui lettura solo dopo un po' si rivela inutile rispetto alla ricerca che si vorrebbe effettuare, con dispendio di tempo, di denaro e di pazienza;
4. il sito dovrebbe avere un banner superiore chiaro contenente chiavi di accesso davvero utili. Le chiavi ci sono quasi dappertutto (es.: contatti, news, links...), ma è vitale che il loro significato sia immediatamente chiaro e che portino a pagine davvero informative;
5. il sito dovrebbe essere organizzato in modo comprensibile a chi lo visita per la prima volta. Una mappa del sito è fondamentale, ma non sempre si trova, o se c’è non sempre è chiara e semplice orientarvisi;
6. i materiali dovrebbero essere di facile reperimento: il visitatore non deve applicare strategie sofisticate per riuscire a trovare quello che cerca: se c'è, sia facilmente accessibile, altrimenti meglio lasciar perdere;
7. la presenza di pagine interattive è decisamente cosa positiva. Alcuni siti di case editrici per-mettono anche di cliccare sulla copertina di una pubblicazione e di entrare alla pagina dei contenuti. Questo permette davvero di farsi un'idea dell'organizzazione di un libro e di ciò che contiene. Formidabile per favorire la decisione di un acquisto mirato;
8. la presenza di materiali scaricabili in formato .doc o .pdf è un altro criterio da preferire. Risorse già pronte per insegnanti sempre in lotta contro il tempo possono essere usate come attività supplementari. In genere si tratta di materiali (schede in formato A4) ben fatti che si possono salvare sul proprio computer e stampare al bisogno;
9. anche la possibilità di contattare qualcuno per e-mail è molto importante. Talvolta si ha bisogno di "parlare" con qualcuno dall'altra parte dello spazio virtuale per chiedere qualcosa di specifico;
10. infine, last but not least, c’è la grafica del sito: tutto aiuta una navigazione gradevole, anche l’aspetto estetico.
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