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LIBRI PER INSEGNATI -il mondo della scuola- PERLE AI PORCI

Mi concedo un post non prettamente didattico, ma che tocca un mondo a me molto caro.

Preciso che non si tratta di promozione libraria.

In questi giorni una collega mi ha passato un libro dal titolo ”Perle ai porci-Diario di un anno in cattedra da carogna” di Gianmarco Perboni. Libro che si legge velocemente e che induce a qualche riflessione.

Riporto alcuni passi, ma ce ne sarebbero altri.

I libri di testo scaricabili on-line

“Facile e gratuito.Grandioso!

…anche il primo cretino che passa per strada direbbe ‘Una minchiata di proporzioni più colossali era difficile trovarla’.”

Già: il nostro Paese “ è ultimo in tutte le classifiche europee per quanto riguarda la presenza di un computer nelle famiglie. Che poi se c’è non è detto che sia collegato a internet, e se lo è, molto probabilmente manca di ADSL.”

“…ma pure che si riesca a superare l’ostacolo…ci si trova con le sette-ottocento pagine (scaricate) SENZA AVER SPESO UN CENTESIMO.

Grande gaudio. Non rimane che stamparle.

Più di mille euro. …utilizzando cartucce compatibili, carta economica e rilegatura fatta in casa, spesa cui si andrebbe incontro stampando in proprio tutti i libri di testo che servono a uno studente per un solo anno scolastico.”

La spesa ora sostenuta pro capite è di gran lunga inferiore.

“Non dobbiamo meravigliarci se poi questi signori non san che fare di fronte alla crisi economica.”

Inoltre:

“Libri gratuiti su internet? E che dovrebbe metterceli? Forse a nessuno dei signori di cui sopra è venuto in mente che la realizzazione di un libro scolastico richiede, da parte di una casa editrice, un notevole investimento di denaro, fatto allo scopo di ricavarne un profitto…Però anche questa è una soluzione: quando nessuno scriverà più i libri di testo, non ci sarà più necessità di comprarli. Un bel risparmio.”

Scuola e riforme

“ Le riforme di un servizio pubblico servono per migliorarlo, non per peggiorarlo.

Prima di procedere a una riforma è necessario capire quali siano gli aspetti da migliorare….

Le riforme comportano notevoli investimenti di risorse; quelle che vengono spacciate come Hanno in realtà un altro nome, si chiamano ‘tagli’

…i ministri della seconda repubblica hanno imperversato sulla scuola con danni paragonabili a quelli che produrrebbe un bambino di tre anni messo davanti alla console di comando di una centrale nucleare, libero di azionare piacere leve e pulsanti. Il deserto che segue alle esplosioni nucleari è più o meno ciò che è rimasto della scuola…A qualcuno infatti è mai venuto in mente di chiedere a noi insegnanti…quali fossero gli aspetti del servizio scolastico bisognosi di riforma?”

Sì, è vero, le commissioni ci sono state, ma inviterei i lettori ad andare a cercare chi ne faceva parte e di non stupirsi affatto se tra i nominativi troveranno ad esempio personaggi noti dello spettacolo; nulla a che dire riguardo la loro professionalità (non è di mia competenza), ma quanto se ne intendono di scuola sul campo? Mah…

Il ruolo della scuola

“La scuola è stata relegata in un angolo e considerata un aspetto accessorio della società. (Un esempio? Negli stessi giorni in cui le prime pagine dei giornali e telegiornali erano costantemente occupate dal problema Alitalia, con la possibilità che alcune migliaia di persone rimanessero senza lavoro, la legge finanziaria introduceva vari tagli che avrebbero portato alla perdita di OTTANTAMILA posti di lavoro nella scuola. Qualcuno se n’è accorto? Eppure si può vivere senza compagnia aerea di bandiera, ma senza scuola…)”

Vi invito a leggere il capitolo relativo al metro valutativo degli insegnanti (Gelmini) sulla base dei risultati degli studenti:

“I risultati sono stati straordinari. Aveva ragione la ministra: quei fannulloni degli insegnanti si sono finalmente decisi a insegnare qualcosa alle giovani menti desiderose di abbeverarsi alle fonti del sapere. Miracolosamente sono scomparse le bocciature e i voti sono lievitati in maniera mai vista in precedenza.

Modestamente io sono uno dei più brillanti: non ho nessuno con la media inferiore al dieci. Mi preparo scrupolosamente fin dal primo giorno di scuola: quando segno i nomi sul registro li faccio subito seguire da una sfilza di dieci che copre l’intero anno scolastico. Non si sa mai, dovessi ammalarmi e al supplente venissero in mente strane idee. Ho già fatto una brillante carriera.”

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