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COMMISSIONE EUROPEA - nuovo quadro strategico per il multilinguismo

Qui di seguito pubblico il documento della COMMISSIONE DELLE COMUNITÀ EUROPEE del 22 novembre 2005, visto che viene citato nel corso CLIL di 1° livello tenuto a Lecco.

Bruxelles, 22.11.2005 COM (2005) 000

COMUNICAZIONE DELLA COMMISSIONE AL CONSIGLIO, AL PARLAMENTO EUROPEO, AL COMITATO ECONOMICO E SOCIALE E AL COMITATO DELLE REGIONI
Un nuovo quadro strategico per il multilinguismo
Quante lingue conosci, tante persone sei.(proverbio slovacco)

INTRODUZIONE
Per la prima volta il portafoglio di un commissario europeo include esplicitamente la responsabilità per il multilinguismo. Il presente documento rappresenta la prima comunicazione della Commissione che sonda la problematica e integra l’attuale iniziativa della Commissione intesa a migliorare la comunicazione tra i cittadini europei e le istituzioni al loro servizio. Esso:
• ribadisce l’impegno della Commissione in favore del multilinguismo nell’Unione europea;
• definisce la strategia della Commissione destinata a promuovere il multilinguismo nella società europea, nel mondo economico e nella Commissione stessa; e
• propone un numero di iniziative specifiche correlate a detto quadro strategico.

MULTILINGUISMO E VALORI EUROPEI
L’Unione europea è fondata sull’‘unità nella diversità’: diversità di culture, usi, costumi e credenze – e di lingue. Oltre alle 20 lingue ufficiali dell'Unione, esistono più di 60 lingue autoctone e dozzine di lingue non autoctone parlate da comunità di migranti.
E’ proprio questa diversità a fare dell’Unione europea quello che è: non un ‘melting pot’ in cui le differenze si fondono, bensì una casa comune in cui la diversità viene celebrata e le nostre numerose lingue materne rappresentano una fonte di ricchezza e fungono da ponte verso una solidarietà e una comprensione reciproca maggiori.
La lingua è l’espressione più diretta della cultura, è quello che ci rende umani e conferisce a ognuno di noi un senso d'identità. L’articolo 22 della Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea precisa che l’Unione rispetta la diversità culturale, religiosa e linguistica. L’articolo 21 vieta qualsiasi forma di discriminazione fondata su numerosi motivi, compresa la lingua. Assieme al rispetto per l’individuo, all’apertura alle altre culture, alla tolleranza e all’accettazione dell’altro, il rispetto per le diversità linguistiche costituisce un valore fondamentale dell’Unione europea. L’iniziativa dell’Unione europea e degli Stati membri volta a sostenere il multilinguismo ha quindi un impatto diretto sulla vita di tutti i cittadini.
Cos’è il multilinguismo?
Il multilinguismo si riferisce sia alla capacità del singolo di usare più lingue sia alla coesistenza di differenti comunità linguistiche in una determinata area geografica. Nel presente documento il termine viene impiegato per descrivere il nuovo settore d’intervento comunitario inteso a promuovere un clima favorevole alla piena espressione di tutte le lingue creando condizioni ottimali per l’insegnamento e l’apprendimento di diverse lingue.
La strategia in materia di multilinguismo della Commissione persegue tre obiettivi:
• incoraggiare l’apprendimento delle lingue e promuovere la diversità linguistica nella società;
• promuovere un a valida economia multilingue, e
• fornire ai cittadini l’accesso alla legislazione, alle procedure e alle informazioni dell’Unione europea nelle rispettive lingue materne.
La responsabilità dei progressi ancora da compiere compete agli Stati membri (a livello nazionale, regionale o locale); la Commissione farà tuttavia il possibile nell’ambito del suo mandato per rafforzare la consapevolezza dell’importanza del multilinguismo e per migliorare la coerenza delle iniziative prese a diversi livelli.
II UNA SOCIETA’ MULTILINGUE
II.1 Apprendere le lingue
II.1.1 Competenze linguistiche

La capacità di comprendere e di comunicare in più di una lingua – una realtà quotidiana per la maggioranza degli abitanti del pianeta – rappresenta un obiettivo auspicabile per tutti i cittadini europei: ci stimola ad aprirci a culture e a punti di vista diversi dai nostri, migliora le nostre capacità cognitive e le competenze nella nostra madrelingua. Ci consente inoltre di approfittare della libertà di lavorare o studiare in un altro Stato membro
Nel marzo del 2002 i capi di Stato o di Governo dell’Unione europea riunitisi a Barcellona hanno sollecitato l’insegnamento di almeno due lingue straniere dall’infanzia. L’obiettivo a lungo termine della Commissione consiste nell’aumentare il multilinguismo individuale per far sì che ogni cittadino possieda competenze pratiche in almeno due lingue oltre alla propria.
Secondo una recente indagine Eurobarometro metà dei cittadini dell’Unione europea afferma di essere in grado di sostenere una conversazione in almeno una lingua diversa dalla propria. La percentuale varia a seconda dei paesi e dei gruppi sociali: il 99% dei lussemburghesi, il 93% dei lettoni e dei maltesi e il 90% dei lituani conosce almeno una lingua straniera, mentre una consistente maggioranza degli abitanti di Ungheria (71%), Regno Unito (70%), Spagna, Italia e Portogallo (64% ciascuno) è in grado di parlare soltanto la propria lingua materna. E’ inoltre più probabile che gli uomini, i giovani e i ceti urbani parlino una lingua straniera piuttosto che le donne, gli anziani e i ceti rurali.
Mentre la percentuale di alunni delle scuole elementari che impara una lingua straniera sta aumentando, il numero medio di lingue insegnate nelle scuole secondarie è ancora lontano dall’obiettivo fissato a Barcellona. Si registra inoltre un aumento della tendenza a intendere per ‘apprendimento delle lingue straniere’ semplicemente ‘apprendimento dell’inglese’; la Commissione, da parte sua, ha già fatto notare che ‘l’inglese non basta’.
II.1.2 In che modo la Commissione contribuisce allo sviluppo delle competenze linguistiche e alla promozione della diversità linguistica?
Nel 2003 la Commissione si è impegnata a varare 45 nuove iniziative per incoraggiare le autorità nazionali, regionali e locali a collaborare al fine di ‘intensificare sensibilmente la promozione dell’apprendimento delle lingue e della diversità linguistica’. Dette iniziative integrano le numerose altre forme di supporto offerte dalla Commissione da diversi anni, a partire dal programma LINGUA del 1990, il primo nel suo genere. Oltre 30 milioni di euro all’anno sono stati investiti tramite i programmi Socrate e Leonardo da Vinci in: borse che consentono agli insegnanti di lingua straniera di effettuare una parte della loro formazione all'estero, impiego di assistenti di lingua straniera nelle scuole, finanziamento di scambi di classi per motivare gli alunni a studiare le lingue, realizzazione di nuovi corsi di lingua su CD e Internet e progetti intesi a dimostrare i vantaggi costituiti dall’apprendimento delle lingue. Mediante studi strategici la Commissione promuove il dibattito, l’innovazione e lo scambio di buone pratiche. Le iniziative principali dei programmi comunitari che incoraggiano la mobilità e il partenariato transnazionale, inoltre, motivano i partecipanti a imparare le lingue.
Anche lo scambio di giovani, i progetti di gemellaggio tra città e il Servizio volontario europeo favoriscono il multilinguismo. A partire dal 1997 il programma Cultura ha finanziato la traduzione di circa 2 000 opere letterarie dalle e nelle lingue europee.
I nuovi programmi proposti che saranno varati nel 2007 (Cultura 2007, Gioventù in azione e Apprendimento permanente) porteranno avanti e svilupperanno questo tipo di sostegno.
La Comunità stanzia inoltre la maggior parte delle risorse destinate all’Ufficio europeo per le lingue meno diffuse (un’organizzazione non governativa che rappresenta gli interessi di oltre 40 milioni di cittadini che parlano lingue regionali o minoritarie) e alle reti Mercator di università che operano nell’ambito della ricerca sulle lingue meno diffuse in Europa. In seguito a una richiesta del Parlamento europeo la Commissione ha varato nel 2004 uno studio di fattibilità sulla possibilità di istituire un’agenzia europea per la diversità linguistica e l’apprendimento delle lingue. Lo studio giunge alla conclusione che in questo settore esistono bisogni insoddisfatti e propone due opzioni: istituire o un’agenzia oppure una rete europea di “centri per la diversità linguistica”. La Commissione ritiene che una rete potrebbe rappresentare l’alternativa più valida e dovrebbe basarsi, se possibile, su strutture già esistenti; esaminerà inoltre la possibilità di finanziarla su una base pluriennale tramite il programma di apprendimento permanente summenzionato.
II.1.3 Principali ambiti d’intervento a livello dei sistemi e delle pratiche d’istruzione
Nel 2000 a Lisbona gli Stati membri hanno convenuto di istituire un mercato interno efficace, di potenziare la ricerca e l’innovazione e di migliorare l’istruzione in modo da rendere l’Unione europea “l’economia della conoscenza più dinamica e competitiva del mondo” entro il 2010. Il proposito è stato ribadito nella comunicazione della Commissione ‘Lavorare insieme per la crescita e l’occupazione – Il rilancio della strategia di Lisbona’ e negli orientamenti integrati per la crescita e l’occupazione (2005 - 2008). Nell’ambito del processo ‘Istruzione e formazione 2010’ gli Stati membri hanno concordato obiettivi comuni da perseguire, fissato indicatori e criteri di riferimento, scambiato buone pratiche ed effettuato valutazioni tra pari. In questo contesto è divenuto prioritario migliorare le competenze linguistiche e un gruppo di esperti linguistici nazionali ha formulato raccomandazioni agli Stati membri su cui si basano alcune delle seguenti proposte relative ai principali ambiti d’intervento.
Strategie nazionali
Gli esperti hanno individuato l’esigenza che i piani nazionali diano coerenza e orientamento agli interventi intesi a promuovere il plurilinguismo tra gli individui e nella società in generale. Detti piani dovrebbero fissare obiettivi chiari per l’insegnamento delle lingue nelle varie fasi dell’istruzione ed essere accompagnati da una più intensa opera di sensibilizzazione dell’opinione pubblica sull’importanza della diversità linguistica. Sarebbe inoltre opportuno prendere in considerazione anche l’insegnamento delle lingue regionali e minoritarie e le opportunità offerte ai migranti di apprendere la lingua del paese che li ospita (nonché l’insegnamento delle lingue dei migranti).
Migliore formazione degli insegnanti
I programmi e le strutture per la formazione degli insegnanti di lingue straniere devono rispondere all’evolversi della domanda di competenze linguistiche che allievi e studenti dovrebbero acquisire. La Commissione ha finanziato un nuovo studio indipendente che prende le mosse dalle buone pratiche adottate in tutta Europa. Lo studio ha proposto un insieme di competenze e valori comuni a tutti gli insegnanti di lingua in Europa; la Commissione intende favorire un dibattito in proposito che sfocerà in una raccomandazione.
Apprendimento precoce delle lingue
Nella maggior parte dei paesi almeno metà di tutti gli allievi delle scuole elementari impara ora una lingua straniera. La Commissione ha tuttavia ribadito già in passato che apprendere precocemente una lingua presenta vantaggi soltanto se gli insegnanti ricevono una formazione mirata per insegnare a bambini molto piccoli, se le classi non sono numerose, se è disponibile materiale d’insegnamento adeguato alla fascia di età e se un numero sufficiente di ore del programma scolastico viene dedicato alle lingue.
Apprendimento integrato di lingua e contenuto
In una recente conferenza organizzata dalla presidenza lussemburghese dell’Unione europea si sono discussi gli sviluppi dell’Apprendimento integrato di lingua e contenuto (CLIL) nel cui ambito gli allievi imparano una materia in una lingua straniera. Questo tipo di approccio è adottato sempre più frequentemente in tutta Europa e fornisce notevoli opportunità di esporre gli studenti alle lingue straniere nell’ambito del programma scolastico.
Le lingue nell’insegnamento superiore
Gli istituti di insegnamento superiore potrebbero svolgere un ruolo più attivo nella promozione del multilinguismo tra gli studenti e il personale, ma anche nella comunità locale nel suo complesso. Bisogna riconoscere che la tendenza nei paesi non anglofoni di insegnare avvalendosi dell’inglese invece che della lingua nazionale o regionale può avere conseguenze imprevedibili per la vitalità di tali lingue. La Commissione intende studiare a fondo il fenomeno nel prossimo futuro.
Sviluppo del multilinguismo nel settore accademico
Nel corso degli ultimi anni diverse università hanno introdotto cattedre in settori di studio collegati al multilinguismo e all’interculturalità nella società europea. L'attuale sostegno della Commissione alla ricerca nell'ambito della diversità linguistica potrebbe essere integrato da reti di dette cattedre similmente a quanto è accaduto con l'iniziativa Jean Monnet dimostratasi valida.
Indicatore europeo di competenza linguistica
Il lavoro relativo all’indicatore europeo di competenza linguistica, oggetto di una recente comunicazione, è a buon punto; fornirà dati affidabili sulle attuali competenze dei giovani nelle lingue straniere e informazioni preziose ai decisori politici.
II.2 Ricerca e sviluppo nel multilinguismo
I programmi di ricerca dell’UE affrontano il multilinguismo soprattutto in due settori in cui investono circa 20 milioni di euro all’anno. Il programma Tecnologie della società dell’informazione comprende ricerche intese a superare le barriere linguistiche grazie all'applicazione di nuove tecnologie dell'informazione e della comunicazione come:
• strumenti di produttività per traduttori (memorie di traduzione, dizionari online e dizionari specialistici);
• sistemi interattivi di traduzione semiautomatica atti a fornire una traduzione rapida e di qualità elevata in settori specifici;
• sistemi completamente automatici atti a fornire una traduzione di qualità medio-bassa; e
• sistemi artificiali di riconoscimento e sintesi, dialogo e traduzione del segnale vocale.
Il programma di ricerca in scienze sociali e umane sostiene le ricerche su questioni linguistiche in relazione all’inclusione e all’esclusione sociale, a identità, partecipazione politica, diversità culturale e comprensione delle altre culture. Vi rientrano le questioni legate alla diversità linguistica, alle lingue regionali e delle minoranze nonché le problematiche linguistiche dei migranti e delle minoranze etniche.
II.3 Interventi per una società multilingue
La Commissione intende:
• attuare in collaborazione con gli Stati membri l’indicatore europeo di competenza linguistica;
• favorire la discussione e produrre un testo di raccomandazione sui modi in cui aggiornare la formazione degli insegnanti di lingue straniere;
• pubblicare nel 2006 uno studio sulla prassi ottimale per l’apprendimento precoce delle lingue;
• sostenere mediante il programma di apprendimento permanente gli studi sulla situazione del multilinguismo nell’istruzione superiore e istituire cattedre in ambiti di studio correlati al multilinguismo e all’interculturalità;
• continuare a sostenere l’insegnamento e l’apprendimento delle lingue mediante i suoi programmi di cooperazione nei settori dell’istruzione, della formazione, della gioventù, della cittadinanza e della cultura;
• esaminare le possibilità di supportare reti di diversità linguistica mediante il nuovo programma integrato di apprendimento permanente; e
• rafforzare nell’ambito del 7° programma quadro di ricerca le attività di ricerca e sviluppo tecnologico sulle tecnologie della società dell’informazione in campo linguistico mettendo in particolare rilievo le nuove tecnologie per la traduzione automatica nonché studiare i modi in cui l’Unione europea potrebbe stimolare un’ulteriore cooperazione nell’ambito delle nuove tecnologie di traduzione e interpretazione. Nello stesso contesto le questioni linguistiche costituiranno parte integrante delle attività sostenute nei settori delle scienze umane e sociali.
Gli Stati membri sono invitati a:
• apprestare piani nazionali atti a fornire struttura, coerenza e orientamento alle iniziative volte a promuovere il multilinguismo, compreso un aumento dell’impiego e della presenza di lingue diverse nella vita quotidiana;

• riesaminare i loro accordi attuali sulla formazione degli insegnanti di lingue straniere alla luce dei risultati dello studio sul ‘Profilo europeo per la formazione di insegnanti di lingue’;
• riesaminare i loro accordi attuali sull’apprendimento precoce delle lingue alla luce delle prassi ottimali adottate in tutta Europa; e
• porre in atto la conclusione della presidenza lussemburghese concernente l’apprendimento integrato di lingua e contenuto, inclusa una maggiore sensibilizzazione sui vantaggi di tale approccio, e lo scambio di informazioni e documentazione scientifica sulla buona pratiche del CLIL e sulla formazione CLIL specifica per gli insegnanti.
III L’ECONOMIA MULTILINGUE
III.1 Il contributo delle competenze linguistiche alla competitività dell’economia dell’UE
L’Unione europea sta sviluppando un’economia altamente competitiva. Le attitudini comunicative interculturali stanno assumendo un'importanza sempre maggiore nell'ambito del mercato globale e delle strategie di vendita. Per concludere affari con compagnie situate in altri Stati membri le imprese europee hanno bisogno di competenze specifiche sia nelle lingue dell'Unione europea sia nelle lingue dei nostri partner commerciali nel resto del mondo. Ciò vale in particolare per le compagnie di media grandezza, a forte crescita e creatrici di posti di lavoro che rappresentano i motori principali per quanto riguarda l’innovazione, l’impiego e l’integrazione sociale e locale nell’Unione europea. Ci sono tuttavia segnali secondo cui le compagnie europee perdono opportunità perché non parlano le lingue dei loro clienti.
Perché il mercato unico funzioni veramente bene l’Unione ha bisogno di manodopera più mobile. Possedere competenze in più di una lingua aumenta le opportunità sul mercato del lavoro e offre l’opzione di lavorare o studiare in un altro Stato membro. La Commissione intende pertanto rafforzare il seguito del suo piano d’azione 2002 per le competenze e la mobilità. Le competenze linguistiche faranno perciò parte delle questioni affrontate nel 2006, l’Anno europeo della mobilità dei lavoratori.
III.2 Multilinguismo e consumatori
Nel mercato unico i consumatori possono scegliere tra un’ampia gamma di prodotti che arrivano da tutti gli Stati membri che li mette in contatto con beni provenienti da altre comunità linguistiche. Per tutelare gli interessi dei consumatori esistono regolamenti concernenti le lingue impiegate sugli imballaggi di detti prodotti. L'etichettatura dovrebbe fornire informazioni chiare e precise in un linguaggio facilmente comprensibile e non deve indurre in errore l'acquirente. La direttiva sulle pratiche commerciali sleali adottata di recente rafforza le misure di controllo delle lingue impiegate nel servizio postvendita.
III.3 Multilinguismo nella società dell’informazione
Nella società dell’informazione europea la diversità linguistica è un dato di fatto. Le imprese e i cittadini europei convivono oramai tranquillamente con web TV, musica online e film sui telefoni cellulari, fenomeni che evidenziano l’importanza di poter accedere e utilizzare le informazioni in numerose lingue.
La Commissione sta cercando di promuovere il multilinguismo nell’ambito dell’iniziativa i2010 per stimolare la crescita e la creazione di occupazione nella società dell’informazione e nell’industria dei media. Il primo compito consiste nel realizzare "uno spazio unico europeo dell’informazione che offra contenuti di qualità e diversificati e servizi digitali”. Diversi programmi dell’Unione europea sostengono la realizzazione e la circolazione di contenuti e conoscenze europei multilingui.
Una società dell’informazione multilingue richiede l’impiego di risorse linguistiche standardizzate e interoperative (dizionari, terminologia, raccolte testi ecc.) e di applicazioni per tutte le lingue, comprese quelle meno diffuse nell’Unione. I programmi della Commissione europea hanno incoraggiato gli sforzi di coordinamento e di standardizzazione in quest'ambito sostenendo reti e piattaforme professionali. La Commissione ha istituito un forum sulla scienza e la tecnologia in tema di multilinguismo composto da esperti provenienti dal mondo industriale, accademico e dagli organi decisionali.
III.4 Professioni e industrie del settore linguistico
Mentre l’industria delle lingue europea e il suo potenziale occupazionale sembrano registrare una crescita, non esistono ancora organizzazioni in grado di elaborare norme per il settore specifico o di fornire dati affidabili sulle sue dimensioni.
Per industrie del settore linguistico s’intendono traduzione, assistenza redazionale, correzione di bozze, précis-writing, interpretazione, terminologia, tecnologie linguistiche (trattamento dei segnali vocali, riconoscimento vocale e sintesi), formazione linguistica, insegnamento delle lingue, certificazione, convalida e ricerca linguistiche. Queste industrie stanno evolvendosi rapidamente nella maggior parte dei paesi europei. La definizione delle professioni linguistiche sta inoltre assumendo contorni più sfumati: linguisti, traduttori o interpreti sono chiamati infatti a svolgere una serie di lavori polivalenti che implicano il possesso di competenze linguistiche. Alcune università organizzano corsi speciali in “industrie del settore linguistico”. Una buona padronanza delle lingue straniere è necessaria anche nei settori vendita, logistica, sottotitolazione, pubbliche relazioni, marketing, comunicazione, cinema, pubblicità, giornalismo, banche, turismo ed editoria. Programmi di formazione nel settore dell'istruzione superiore e altrove devono essere costantemente aggiornati per garantire che gli studenti acquisiscano le competenze giuste, ricevano gli strumenti più adatti e si rendano conto delle reali condizioni di lavoro.
III.5 Servizi di traduzione
I mercati per i servizi di traduzione negli Stati membri sono vasti e forniscono servizi a organizzazioni internazionali, governi, autorità pubbliche, tribunali, imprese, case editrici, media, agenzie pubblicitarie e industrie dello spettacolo.
Nell’ambito della tecnologia del settore linguistico gli sviluppi sono numerosi: in particolare memorie di traduzione e traduzioni semiautomatiche, trattamento dei segnali vocali, gestione di documenti multilingui e localizzazione dei contenuti web. Il numero delle pagine web è in costante aumento e offre servizi quali traduzione online, traduzione e-mail, dizionari e banche di caratteri rari. I grandi motori di ricerca offrono la traduzione gratuita di informazioni web e registrano giornalmente diversi milioni di pagine tradotte; tutti i maggiori portali web stanno investendo per migliorare i servizi multilingui.
L’impiego più frequente della traduzione automatica online dimostra che una funzione essenzialmente meccanica di questo genere non è in grado di sostituire i processi mentali di un traduttore umano ed evidenzia quindi l’importanza della qualità della traduzione. Sviluppi come l’“European Standard for Translation Services” dovrebbero garantire ai clienti un livello di qualità e di tracciabilità maggiore.
III.6 Servizi di interpretazione
In un mercato in espansione si registra un aumento della domanda di interpreti di professione.Istituzioni sovranazionali come l’UE e l’ONU impiegano, avvalendosi di una valutazione comparativa internazionale, un numero elevato di interpreti di conferenza, sia fissi sia freelance, tutti con una formazione a livello di laurea o post-laurea. Questi fungono da supporto a comunità di migranti in tribunali, ospedali, stazioni di polizia e uffici d’immigrazione. Se in possesso della formazione appropriata, gli interpreti contribuiscono a tutelare i diritti umani e democratici.
III.7 Lingue straniere: insegnamento, valutazione e certificazione
Sebbene il quadro vari da paese a paese, l’insegnamento delle lingue e la formazione linguistica – e di conseguenza la valutazione e la certificazione nel settore specifico – sono industrie in crescita in numerosi Stati membri. Il bilancio 2005 per il solo British Council per esempio ammonta a circa 750 milioni di euro, le entrate dell’Alliance Française per le lezioni di lingua nel 2004 ammontavano a circa 110 milioni di euro; il fatturato della Berlitz nel 2004 superava i 279 milioni di euro.
La certificazione linguistica è diventata un affare di proporzioni tali che gli utenti si trovano in difficoltà quando si tratta di scegliere i corsi e i certificati più appropriati disponibili sul mercato. La Commissione intende rendere l'offerta più trasparente pubblicando in rete un inventario dei sistemi attualmente disponibili.
III.8 Interventi per l’economia multilingue
La Commissione intende:
• pubblicare nel 2006 uno studio sulle conseguenze della carenza di competenze linguistiche sull'economia europea;
• pubblicare in rete nel 2006 un inventario dei sistemi di certificazione disponibili nell’Unione europea;
• avviare uno studio sul potenziale d’impiego dei sottotitoli nei programmi televisivi e cinematografici al fine di promuovere l’apprendimento delle lingue;
• pubblicare la banca dati multilingue interistituzionale IATE (Inter-Agency Terminology Exchange) quale servizio destinato a chiunque necessiti terminologia convalidata proveniente da contesti dell’Unione europea;
• organizzare nel 2006 una conferenza sulla formazione dei traduttori nelle università;
• varare un’iniziativa rappresentativa sulle biblioteche digitali denominata i2010 con l’obiettivo di facilitare l’uso delle fonti multimediali e di renderle più interessanti nonché di valorizzare il vasto patrimonio europeo combinando i contesti multiculturali e plurilingui; e
• riunire e coordinare il lavoro svolto dai gruppi di ricerca europei nei settori delle tecnologie del linguaggio umano e della traduzione automatica e realizzare risorse linguistiche come dizionari e thesauri nonché sollevare problematiche tecniche specifiche del contesto europeo (come la qualità delle applicazioni plurilingui e i sistemi di traduzione automatica).
Gli Stati membri sono invitati a:
• riesaminare i programmi di formazione universitari perché forniscano agli studenti delle professioni linguistiche le competenze adeguate per affrontare le condizioni del lavoro in rapido mutamento.
IV IL MULTILINGUISMO NEI RAPPORTI DELLA COMMISSIONE CON I CITTADINI
IV.1 Accessibilità e trasparenza
L’Unione europea adotta atti legislativi direttamente vincolanti per i suoi cittadini. La legittimazione democratica e la trasparenza dell’Unione si basano perciò sul fatto che i cittadini possano comunicare con le istituzioni comunitarie e leggere le leggi dell’UE nella propria lingua nazionale in modo da partecipare al progetto europeo senza incappare in barriere linguistiche. Il primissimo regolamento adottato dal Consiglio perciò definisce la Comunità europea come un’entità multilingue, sancisce che la legislazione venga pubblicata nelle lingue ufficiali e chiede alle proprie istituzioni di comunicare con i cittadini nelle lingue ufficiali da loro prescelte. Per ragioni di equità e trasparenza l’Unione mantiene un vasto servizio pubblico online che consente di accedere alle leggi e alla giurisprudenza dell’Unione: si tratta di EUR-Lex, un servizio multilingue che copre tutte e 20 le lingue ufficiali.
IV.2 Il multilinguismo: una peculiarità dell'UE
Linguisti specializzati nei settori della traduzione e dell’interpretazione garantiscono una comunicazione efficace rispetto ai costi e rendono il processo decisionale democratico e trasparente. Gli interpreti consentono ai delegati di difendere gli interessi dei loro paesi nelle rispettive lingue materne e di comunicare con gli altri delegati. In questo modo i cittadini possono essere rappresentati dai loro esperti migliori che non necessariamente devono essere i migliori linguisti. Allo stesso modo i servizi di traduzione e di interpretazione garantiscono che le istituzioni europee e nazionali esercitino effettivamente il loro diritto di controllo democratico. I traduttori e gli interpreti consentono ai cittadini di comunicare con le istituzioni e di accedere alle decisioni nelle rispettive lingue nazionali.
Le istituzioni UE devono trovare un equilibrio tra i costi e i vantaggi di essere multilingui. Il costo dei servizi di traduzione e di interpretariato di tutte le istituzioni nel loro complesso equivale all’1,05% del bilancio totale dell’UE per il 2004, ossia a 2,28 euro all’anno per cittadino. Per questa somma ogni cittadino dell’Unione accede liberamente a tutta la legislazione dell'UE e gode del diritto di comunicare, scrivere ed essere informato.
Il sistema che fa funzionare il multilinguismo in Europa ha ovviamente un suo costo; senza di esso, tuttavia, un’Unione europea democratica e trasparente non sarebbe semplicemente possibile.
Con una pianificazione lungimirante e lo stanziamento delle risorse necessarie l’UE potrebbe lavorare in un numero di lingue ufficiali superiore a quello odierno avvalendosi al massimo, per esempio, di nuove tecnologie e di economie di scala.
IV.3 Iniziative a favore del multilinguismo nei rapporti della Commissione con i cittadini
Negli ultimi dieci anni la Commissione ha varato numerose iniziative multilingui (Cittadini d’Europa, Dialogo con i cittadini, La tua Europa – Dialogo con i cittadini e il Servizio di orientamento per i cittadini) per aiutare i cittadini a capire in che modo la legislazione europea li riguardi, quali sono i loro diritti se si spostano in un altro paese e come possono esercitare concretamente i loro diritti.

La Commissione propone di sviluppare dette iniziative istituendo una politica di comunicazione multilingue proattiva e integrando con interventi pratici la propria iniziativa globale intesa a migliorare la comunicazione con i cittadini europei e con gruppi specifici quali i giornalisti, l’industria delle lingue, le scuole e le università. La Commissione continuerà inoltre a incrementare la sua informazione online nelle lingue ufficiali e ad accrescere il carattere multilingue dei suoi siti Internet. L’avvento delle tecnologie di gestione dei contenuti informatici offrirà nuove possibilità a vantaggio delle pubblicazioni multilingui in rete. Per garantire inoltre la coerenza interna delle questioni legate al multilinguismo la Commissione allestirà una rete interna.
La Commissione intende:
• garantire mediante una rete interna che tutti i servizi applichino la strategia in materia di multilinguismo;
• continuare a promuovere il multilinguismo sul suo portale Internet (Europa) e nelle sue pubblicazioni;
• inaugurare un portale delle lingue in Europa che fornisca informazioni sul multilinguismo nell’Unione europea e ospiti nuovi portali dedicati a discenti e docenti di lingue;
• attribuire un’importanza maggiore alle sue antenne di traduzione situate negli Stati membri ai fini di promuovere il multilinguismo soprattutto quando si tratta di personalizzare i messaggi della Commissione destinati a un pubblico locale;
• organizzare negli Stati membri seminari di alto livello sul multilinguismo destinati ai giornalisti e ad altri moltiplicatori di opinioni;
• continuare a offrire alle università sostegno finanziario e supporto didattico nei settori dell’interpretazione di conferenza, aiutare a sviluppare gli strumenti di apprendimento a distanza e finanziare borse di studio per studenti e soggiorni di formazione;
• continuare a sviluppare strumenti di comunicazione e per conferenze multilingui convenienti dal profilo economico nell’ambito del progetto della Commissione sull’erogazione interoperabile di servizi paneuropei di governo elettronico alle amministrazioni pubbliche, alle imprese e ai cittadini;
• sostenere i Master europei in interpretazione di conferenza e in gestione di conferenze e rafforzare in questo modo la cooperazione, la messa in comune delle competenze e la diffusione delle prassi ottimali in questi settori;
• continuare a partecipare a pieno titolo all’International Annual Meeting on Language Arrangements, Documentation and Publication, un organo che discute le nuove esigenze della professione e delle qualifiche;
• fornire anche in futuro alle università un modello di programma di studio per un master in traduzione e mettere a disposizione traduttori distaccati che collaborano alla formazione degli studenti; e
• organizzare un concorso internazionale in traduzione tra le scuole degli Stati membri al fine di promuovere la conoscenza delle lingue e le professioni linguistiche.
V CONCLUSIONI
Il multilinguismo gioca un ruolo essenziale per il corretto funzionamento dell’Unione europea. Per conseguire gli obiettivi strategici europei è quindi altrettanto importante accrescere le competenze linguistiche dei cittadini, in particolare in un contesto di crescente concorrenza a livello mondiale e considerata l’ambizione di sfruttare meglio il potenziale europeo di crescita sostenibile in vista della creazione di posti di lavoro più numerosi e di migliore qualità. La Commissione, consapevole delle responsabilità proprie e delle altre istituzioni, esorta gli Stati membri ad adottare provvedimenti supplementari per promuovere la diffusione del multilinguismo individuale e una società che rispetti le identità linguistiche di tutti i suoi cittadini.
La Commissione ha già invitato gli Stati membri a presentare nel 2007 una relazione sulle iniziative adottate per realizzare il piano d’azione 'Promuovere l’apprendimento delle lingue e la diversità linguistica'. La presente comunicazione evidenzia i passi che gli Stati membri devono fare per raggiungere gli obiettivi che si sono posti e la Commissione li invita a presentare nel 2007 una relazione sulle iniziative varate nei settori chiave illustrati nel presente documento.
• La Commissione istituirà un gruppo di alto livello sul multilinguismo composto da esperti indipendenti che l’aiutino ad analizzare i progressi fatti dagli Stati membri e offrirà sostegno e consulenza per mettere a punto iniziative, dare nuovi impulsi e fornire idee nuove.
• Una conferenza ministeriale sul multilinguismo consentirà agli Stati membri di condividere i progressi fatti e di pianificare i lavori futuri.
• Sulla base delle relazioni presentate dagli Stati membri e dei pareri espressi dal gruppo di alto livello, la Commissione presenterà un’ulteriore comunicazione al Parlamento e al Consiglio proponendo un approccio globale al multilinguismo nell’Unione europea.

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